Per anni è stato solo “una strada con panorama”. Un paese-non paese, che i turisti di passaggio, nella loro corsa verso il mare, stentavano a individuare, diventando così “ Il paese che non c’è”. Ma oggi Furore c’è, ed è bellissimo…
Distribuito su due livelli: in alto sta il centro, dove vive l’intera popolazione, ma non è un paese, o almeno non lo è nel senso stretto del termine. È piuttosto una cascata di case, vigneti, olivi, carrubi e cespi d’agave, fichi d’India, limoni… che dalle pendici di Agerola va a tuffarsi nel mare cobalto del Fiordo…
E neppure il Fiordo è un vero fiordo. È piuttosto una ferita nella roccia, dove il mare da millenni s’insinua, s’innalza, spumeggia. Il Fiordo termina con la bella Marina, oggi rinomata località balneare.
I ricci furitani
Le cicale di Furore
L’elisir delle Janare
Grotte di Santa Barbara in località Corvo
Il Giardino della Pellerina
Il Fiordo